Far West

Ma secondo voi…come mai nelle università americane si spara così tanto??

Oggi uno "sparatore" in un ateneo in Virginia ha ucciso 33 studenti ferendone altri 15, prima di togliersi la vita (Notizia Ansa).

Mettendo insieme gli episodi più gravi degli ultimi 10 anni ecco cosa ne esce:

 

2 OTT 2006: Un 32enne, in una scuola Amish in Pennsylvania, uccide 5 alunne ferendone altre 5, e poi si suicida.

27 SET 2006: Un 54enne, dopo aver rilasciato 6 liceali in Colorado, alla vista degli agenti uccide uno degli ostaggi e poi si suicida.

21 MAR 2005: Un 16enne entra nel suo liceo in Minnesota, uccide il guardiano e 6 compagni e ne ferisce altri 14, poi si suicida. Poco prima il ragazzo aveva ucciso suo nonno e la sua compagna.

16 GEN 2002: In una piccola università della Virginia, uno studente straniero bocciato uccide il rettore, un insegnante ed una studentessa, ferendo gravemente altri tre studenti.

20 APR 1999: In Colorado due studenti di 17 e 18 anni uccidono 12 compagni ed un insegnante prima di togliersi la vita. 

24 MAR 1998: due ragazzini di 11 e 13 anni sparano sulle ragazze della loro scuola media, uccidendone quattro, oltre a un’insegnante. Undici i feriti.

1 DIC 1997: uno studente di 14 anni nel Kentucky uccide 11 compagni di scuola.

 

Considerando che sono solo i più gravi, mi domando di quanti episodi del genere non siamo a conoscenza, e quanti ragazzini, adolescenti, giovani, siano stati uccisi in giornate qualsiasi, andando semplicemente a scuola.

 

Cosa spinge dei ragazzini a sparare?

Perchè non hanno insegnato loro il senso e il valore della vita?

Cosa ci sarà mai di così irrimediabile nella vita di un 14enne da spingerlo ad uccidersi?

E perchè mentre lo fa decide di portarsi con sè i suoi compagni di scuola?

Perché si trovano così facilmente delle armi? (ho scoperto da un servizio al tg che in Virginia le armi si comprano al SUPERMERCATO!)

In Italia abbiamo un solo, drammatico episodio, quello di Marta Russo.

Noi che in certe cose siamo (stupidamente) filoamericani…quanto dovremo aspettare prima che fenomeni del genere arrivino anche qui? A quando il brevetto di zaino blindato e quaderni anti-proiettile?

Che paura…

Categorie: attualità, domande utili, poldina sconsiglia, riflessioni, schegge di follia | 4 commenti

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4 pensieri su “Far West

  1. kafkel

    Non credo che il semplice fatto di essere (stupidamente) filoamericani agevoli l’eventualità che si possano manifestare avvenimenti del genere anche in Italia. Fortunatamente siamo ben diversi, anche se apparentemente vogliamo far sembrare il contrario…

  2. silvestre

    Credo che la causa prima di questa facilità a sparare sia dovuta ad una questione”culturale”. Mi spiego, non voglio essere frainteso. In America la legittima difesa già da tempo dà la possibilità di avere armi a disposizione in casa. chi è assaltato nel proprio domicilio può sparare. Ciò vuol dire che in molti casi un ragazzo sa che in casa ha una pistola e ritengo che la faclità di accesso a quest’arma sia una causa primaria. Se si ha a disposizione è più facile che il soggetto ricorra all’omicidio piuttosto che a delle violentissime percosse ad esempio. Putroppo anche in Italia con la nuova legittima difesa dallo scorso anno si ha questa possibilità di legittimità a difendersi sparando. Ancora la maggior parte della gente, per fortuna, non possiede in casa un’arma ma essendo una regola comunque ciò porterà ad un gran numero di gente a rifornirsi di essa. Se lo permette la legge di sparare figuriamoci. Speriamo non arriveremo mai a dati sconcertanti come in America.

  3. benC

    Bowling for Columbine di Michael Moore spiega un sacco di cose, è un bellissimo e scioccante film/dcumentario.

  4. crimson74

    Primo, c’è la questione ‘pratica’ della diffusione delle armi: se si va a comprare una pistola come se si andasse dal fruttivendolo…
    Secondo c’è una questione ‘sociale’, un problema di fondo: in genere chi compie questi atti ha problemi di socializzazione, magari è vittima del
    ‘branco’, o da questo viene estromesso. C’è poi la questione della ‘competizione’ molto più accentuata rispetto a quanto viene qui da noi, che mette i giovani più sotto pressione.
    In aggiunta tali situazioni vanno affrontate da soli, spesso senza la protezione dello ‘scudo’ familiare perché si vive nei campus 24 su 24.
    A me viene da pensare che in casi simili qui da noi i soggetti in questione finiscono per suicidarsi.
    Lì, per tutta una serie di motivi, e grazie alla facile reperibilità delle armi, prima di farla finita mandano all’altro mondo altre persone…

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